San Nicandro Garganico ha un giovane biopatriarca

Antonio del Cocchio, di 56 anni, è un tecnico di laboratorio di un Istituto superiore di San Nicandro Garganico che per passione conduce con il genero la piccola azienda ereditata dai genitori contadini in località Lauro, sulla Fascia circumlacunale del Lago di Lesina. Si tratta di terreni bonificati nei primi decenni del ‘900 tradizionalmente utilizzati a colture orticole.

La superficie coltivata non è più di 0,80 ettari, ma ospita ecotipi molto interessanti di pomodori, caroselli, cima di rapa e senape di cui il sig. De Cocchio custodisce i semi ereditati dal padre.

Il pomodoro paesano di San Nicandro matura nel mese di luglio ed è usato per la produzione di salse. Il pomodoro vernile ovale che matura nella seconda decade di agosto è pomodoro da serbo di colore giallo intenso che può conservarsi fino a maggio in ‘serte’ appese ai muri in esterno o in magazzini. Inconsueto è la coltivazione di una tipologia di carosello, molto poco conosciuto in provincia di Foggia, la ‘pilusella’. Di questo ecotipo di melone il sig. Del Cocchio coltiva poche piante a partire da semi che ha ereditato da suo nonno. Durante l’inverno l’orto è occupato da brassicacee, cima di rapa nostrana e una senape nera (Brassica nigra) che sembra sia stata una volta intensamente coltivata nell’agro di San Nicandro ed utilizzata in minestre o bolliti e per preparare il piatto tipico di minestra con anguille.

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