Un orto di Vieste, condotto dal sig. Gaetano Salvati 73 anni, ci riserva ancora delle sorprese nella stagione autunno-invernale. Una antica scarola ‘a foglia lunga’ coltivata negli arenili dal sig. Salvati da oltre 50 anni e prima ancora da suo padre. Il sig. Salvati autoproduce il seme lasciando in campo alcune piante madri. Talvolta dopo aver estirpato la pianta e raccolto le foglie più esterne e asportato la parte più tenera delle foglie interne, ricolloca la pianta nel suolo attendendo che vada a seme. Singolare la raccolta del seme: l’intera pianta essiccata viene messa a bagno 3-4 giorni finché i semi non germinano. Dopo di ché i semi germinati vengono allontanati scuotendo la pianta con l’ausilio di un legno ed utilizzati per fare un semenziaio. In ottobre il sig. Salvati esegue il trapianto a file per raccogliere il prodotto in dicembre.
L’utilizzo delle foglie può essere duplice: cotte, per la preparazione di minestre quelle più verdi esterne oppure crude ad insalata quelle tenere, interne. Per favorire la formazione del cuore tenero il sig. Salvati riproduce una tecnica tipica dell’areale riservata anche a finocchi, sedani e cioè l’interramento del cespo una settimana prima della raccolta. Lungo la fila viene scavata in prossimità della pianta una buca in cui viene ripiegata la pianta che viene ricoperta con lo stesso terreno. La operazione è eseguita lungo tutta la fila.
