Qualche giorno fa BiodiverSO è arrivato a Ceglie Messapica per incontrare due amici che hanno fatto dell’amore per la terra e della biodiversità, intesa come ricchezza da difendere, ragione di vita e di soddisfazioni: Angelo Giordano e Valerio Tanzarella.
Arrivati presso l’azienda “Ex Terra srl benefit” di cui si occupano con dedizione assoluta, appare subito lampante la passione che traspare dalle parole, dagli occhi, dai semplici gesti con cui coccolano e accarezzano le varietà coltivate.
Ascoltare Angelo e Valerio raccontare è un piacere che lascia in silenzio e seguirli a passi svelti mentre indicano questa o quella varietà è un’esplosione di curiosità e interesse.
Attraversare la campagna e i campi per noi di BiodiverSO è stato come entrare nel giardino delle meraviglie: varietà antiche e lontane, altre locali e autentiche, altre ancora legate ad aneddoti e tradizioni popolari. Un percorso tra forme, colori, assaggi e preziosi piccoli tesori, custoditi in bustine trasparenti in attesa di germogliare e dare frutti, meticolosamente catalogati in un raccoglitore illustrato.
Tante le varietà osservate degne di attenzione e ricche di curiosità, molte delle quali dalle lontane origini, che da bravi sperimentatori pazientemente introducono studiandone la capacità di ambientarsi e resistere nei nostri suoli pugliesi.
Ma diverse anche le varietà tipiche del territorio pugliese che qui abbiamo piacevolmente ritrovato: dai Pomodori regina di Ceglie Messapica, in questo periodo tenuti in cassetta in ambiente tiepido, a distanza di cinque mesi dalla raccolta, e ancora perfettamente conservati in aspetto e gusto, alle Biete rosse di Ceglie, alle varietà locali di Cima di rapa, alle Catalogne puntarelle, al Cavolo spigarello campano (ecotipo anticamente introdotto in Puglia sul Gargano e poi arrivato nel brindisino), brassicacea dalle caratteristiche foglie attorcigliate e dal dolce sapore con retrogusto di rucola, all’antico Cavolo riccio barese (o cole rizz), dall’intenso sapore.
E poi ancora il Cardo gobbo, la spontanea Sinapis arvensis (senape selvatica), infestante dalle molteplici proprietà, della quale in Valle d’Itria si consumano le infiorescenze allo stesso modo delle cime di rapa, le diverse varietà di Fava, il Lupino e tanto tanto altro.
E gli aneddoti e le curiosità su ogni varietà presente con Angelo e Valerio non mancano mai e non ci si stanca di guardarsi intorno e di assorbire informazioni e di incantarsi dinanzi ad un pugno di fagioli Calipso (orca o yin e yang) o di Mezze fave di Matera o di Cicerchie “dolc a vangal” o di fagioli Cattle jacob, di Cece nero o Cece rosso della Murgia.
Ringraziamo i nostri amici, sperimentatori di biodiversità, per averci accolto, ospitato e invitato a “scendere in campo”, provando l’emozione di toccare con mano la terra e condividere con noi la sua generosità.
