Storia della cipolla rossa acquavivese

Nell’estratto che segue Agriplan S.r.l., partner del Progetto BiodiverSo, supportato dall’azienda Iannone sita in Acquaviva delle Fonti (BA), ci propone interessanti nozioni sulla cipolla rossa. La “Cepodde d’Acquavive” identifica un prodotto coltivato nel territorio circostante la città di Acquaviva delle Fonti, che la rende diversa da tutti gli altri bulbi coltivati in altre regioni. Il bulbo acquavivese è famoso per il suo sapore particolarmente dolce anche se mangiata cruda. Risulta originale anche nella sua tipica forma piatta, il suo colore rosso carminio si schiarisce nell’interno, sino a divenire bianca e sempre più dolce. Viene seminata in ottobre e raccolta nei primi di luglio sino ad agosto. Il prodotto sta riscuotendo successo in campo nazionale ed internazionale tanto da meritare un posto nei ricettari più importanti (“GRAN GOURMET” n. 24 inverno 1988).

Nel gergo scientifico la cipolla prende il nome di Allium cepa (L.). Arriva dall’oriente e si diffonde rapidamente in tutto il mediterraneo, utilizzata dagli antichi romani i quali ne erano ghiottissimi e non affrontavano mai il mare senza un’abbondante scorta. Utilizzata dai grandi cantanti lirici durante i pasti come mezzo per mantenere limpida la voce.

Il grande filosofo Seneca la individua con il termine “unio”, il cui significato indica l’unicità del bulbo paragonato ad una grossa perla. Dal temine hanno preso origine le parole ”mignon” francese e “onion” inglese per indicare il prodotto.

La cipolla è ricca di potassio, calcio, ferro, fosforo e di vitamine ed è un vero “gioiello” gastronomico della dieta mediterranea apprezzata in tutto il mondo.

Fonte: azienda Iannone di Acquaviva delle Fonti (BA)

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