A Coldiretti Puglia.
Sono Pietro Santamaria, docente di orticoltura dell’Università di Bari (ex Facoltà di Agraria) e coordinatore del progetto di ricerca “Biodiversità delle specie orticole della Puglia (BiodiverSO)“.
Vi scrivo per segnalarvi che il vostro comunicato stampa del 19 luglio u.s. (“VACANZE: ALLA PUGLIA 251 BANDIERE DEL GUSTO, IN AGRITURISMO 370MILA PRESENZA NEL 2015; SI STIMA + 12% ESTATE 2016“), che è stato ripreso da numerose agenzie e organi di stampa, contiene un errore a proposito delle “bandiere del gusto” e più in particolare del cardoncello. L’errore è stato diffuso da diversi organi di informazione: il cardoncello che quest’anno è stato inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Puglia non è un fungo ma una pianta spontanea di cui in Puglia consumiamo i giovani germogli, le nervature centrali delle foglie e a volte le radici. Il fungo cardoncello è un PAT già da alcuni anni. Il cardoncello che è entrato quest’anno nell’elenco dei PAT lo abbiamo descritto sul sito web del Progetto.
Segnalo che l’iscrizione del CARDONCELLO che è avvenuta quest’anno è stata ottenuta grazie al lavoro che stiamo conducendo con il progetto BiodiverSO. Quest’anno il nostro Progetto ha portato nell’elenco nazionale dei PAT quattro prodotti orticoli.
Tutte queste notizie e le caratteristiche dei 14 PAT da noi studiati e caratterizzati sono sempre sul sito web del progetto.
A dimostrazione di quello che ho scritto è possibile scaricare da quest’altro link la quattordicesima revisione dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (quella del 2014) dove, per la Puglia, c’è il fungo cardoncello con il numero 95. Quindi il fungo cardoncello non è “una new entry del 2016”, mentre è una NUOVA eccellenza della nostra cucina contadina il cardoncello (noto anche come cardogna o cardo giallo e con altri nomi).
Cordialmente,
Pietro Santamaria
P.S. Ho inviato una mail di contenuto simile anche ad Antonio Di Giacomo, che il 20 luglio scorso, su Repubblica Bari, ha pubblicato un articolo con lo stesso errore dando ampio risalto alle “bandiere del gusto”. Non ho ricevuto risposta né da Coldiretti né da Di Giacomo.