Un viso fiero, ricco di rughe scavate dal vento e dal lavoro dei campi, questo è Raffaele Cristoforo, agricoltore da sempre di Martina Franca. Raffaele lavora un campo assediato dal cemento e dall’asfalto, chiuso in una morsa anche ideologica (pensate che lo vogliono confiscare per farne un… parcheggio)! Ma Raffaele, nonostante la forte pendenza del suo orto (pensate che con coraggio utilizza anche la motozappa!) coltiva la cicoria rossa, la cima di rapa e soprattutto “la verza cuore di bue”; con orgoglio sottolinea che ormai è l’unico a coltivarla nella Valle (d’Itria).
In realtà la sua “verza” è un cavolo cappuccio: tante volte, nelle nostre esplorazioni sul territorio pugliese, abbiamo verificato che i nomi delle varietà e delle specie vengono confusi. Per questo diventano importanti i descrittori e la ricerca bibliografica che ci aiutano nella giusta classificazione. Raffaele semina la sua “verza” verso la metà di giugno creando una “rodda” (un semenzaio); a metà agosto la trapianta e la irriga con quel poco di acqua che riesce a recuperare. Ma grazie alla sua esperienza, alla sistemazione idraulico-agraria dei suoi terreni, riesce a portare le piante alla raccolta a fine ottobre, e se il tempo è clemente arriva fino a dicembre. Il colore della sua “verza a cuore di bue” è verde scuro e supera come peso a volte 1 kg. Raffaele ci consiglia di gustarla con la purea di fave, magari vicino ad un braciere, ma questo per noi che viviamo in città è un sogno. Se passate da Martina Franca andate a trovare Raffaele, ma ricordate che il suo campo per lui non è un orto… è un giardino!
Grazie Raffaele!
- Sezione di Cavolo cappuccio “a cuore di bue”
- Cavolo cappuccio “a cuore di bue”
- Raffaele Cristoforo
- La “rodda”
- Il giardino di Raffaele
- Il “giardino” in pendenza