Lo avreste mai immaginato che tra le varietà locali della nostra regione ci sia anche una patata rossa? L’abbiamo individuata a San Giovanni Rotondo dove, ancora oggi, si coltivano nelle radure dei boschi le “patan du vosck”.
I primi riferimenti alla coltivazione della patata nel foggiano risalgono ai primi dell’800 quando Manicone nel libro “La fisica daunica. Il Gargano” ne incentivava la pratica descrivendone il metodo di coltivazione, l’uso come alimento per l’uomo ed il bestiame. Nel 1813, Baselice, nel testo “Sulle piante economiche della provincia di Capitanata”, ne faceva cenno come curiosità, coltivata per l’autoconsumo piuttosto che per il commercio.
Una discreta diffusione della patata è riportata da Della Martora in “Lo sviluppo economico e industriale della Capitanata” (1813-1852) nei paesi del Gargano (San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Carpino Ischitella) che erano dediti anche all’esportazione del prodotto. In una circolare del 1848 lo stesso Autore promosse la coltivazione del topinambur in sostituzione della patata, diffusa ormai nei paesi del Gargano e del sub Appennino Dauno e minacciata da una malattia sconosciuta (dovrebbe trattarsi della peronospora) che si stava diffondendo in Europa. Contemporaneamente, la coltivazione di patata veniva confermata sul Gargano (da De Leonardis, “Monografia generale del promontorio Gargano”, nel 1858) e sugli arenili di Barletta (da Bruni, “Descrizione botanica delle campagne di Barletta”, nel 1857). Agnelli nel 1861 nel libro “La Daunia antica e la Capitanata moderna” ripotava per la provincia di Foggia la coltivazione di cereali, civaje e patata su circa 231.081 ettari rispetto a 922 ettari di “ortalizi”, 16.286 ettari di vigneti e 11.723 ettari di oliveti. Nardini, nel volume “L’agricoltura e gli agricoltori del Gargano” (1914) riferisce tra le “civaje” anche la patata, coltivata in diverse tipologie, per colore della buccia e forma dei tuberi, con produzioni prossime a 12 tonnellate per ettaro, e destinata anche alla esportazione.
Attualmente sui Monti Dauni e sul Gargano sussistono ancora coltivazioni di ecotipi locali di questo tubero; ad esempio, a San Giovanni Rotondo si coltivano nelle radure dei boschi le “patan du vosck”.

Vorrei sapere dove si possa trovare il seme della patata rossa di san Giovanni rotondo.
Sarei felicissimo se mi potete indirizzare qualcuno che possa darmi il seme di questa patata.
Contatti la collega prof.ssa Giulia Conversa dell’Università di Foggia.