A Torre Guaceto il signor Giovanni conserva e produce per autoconsumo una sola fila di Pomodorino fiaschetto di Torre Guaceto veramente antico e dalla forma leggermente allungata che definisce come quello davvero “originale”. In più possiede anche un’altra forma di fiaschetto che definisce “più tonda” rispetto alla prima, oltre ad altri ecotipi di pomodori come quello “gialletto rosso da pennula” e persino alcuni “ibridi” (simili agli ecotipi locali) ma che tiene in minor conto. Coltiva anche poche file di piante di carciofo brindisino, anche questo definito “originale”, ed anche il fagiolino dall’occhio e tanti altri ortaggi (caroselli, meloni, cipolle, carote, peperoni, peperoncini), cereali e leguminose (fagioli, ceci, fave, etc.), alcuni fruttiferi tradizionali della zona (fichi, gelsi, etc.) e poche piante di vite tramandate da generazioni.
Le tecniche adottate da Giovanni sono quelle stesse che si sono trasmesse oralmente e per emulazione da una generazione a quella successiva e come tali sono consolidate nel tempo e verosimilmente riescono a garantire la sopravvivenza di popolazioni provenienti dal passato.
Dalle prime indagini sembra che questo caso rappresenti un esempio di sopravvivenza di un’antica varietà, come il Pomodorino fiaschetto di Torre Guaceto, un tempo assai più diffusa nel territorio, e ancora coltivata in piccola scala ed in orti a conduzione famigliare, ma sempre ricadenti all’interno dei confini della Riserva di Torre Guaceto.